Bellaguardia

Il Metodo Classico che matura in grotta

BELLAGUARDIA S.S.

Via Ziggiotti
36075 Montecchio Maggiore (Vi)
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La Passione ci accompagna in tutte le cose che facciamo e non è un mistero di come il vino sia il risultato del felice e duraturo connubio tra natura e uomo. A nulla servirebbero, infatti, un terreno e un clima ideali se non ci fosse la passione a dirigere la mano dell’agricoltore e del cantiniere.
Proprio le nostre mani sono ciò che fa la differenza in cantina, insieme ad un rigoroso rispetto della tradizione.
Le usiamo dalla vendemmia praticata in cassetta, con l’uva raffreddata nelle nostre grotte sotto il castello, lavorate delicatamente, con una spremitura soffice, con pazienza, per esaltare la qualità del lavoro e il frutto della vigna, fino alla sboccatura fatta ancora a mano, bottiglia per bottiglia, con un controllo rigoroso del “degorgement”.
Il segreto di un produzione di alta qualità sta spesso nel coniugare nella giusta misura tradizione e innovazione, mettere a frutto nel presente, alla luce delle preziose scoperte della ricerca enologica, gli insegnamenti, il rigore, che ci sono stati tramandati per generazioni.

Le grotte e i loro mille misteri, antri freddi e bui in cui regnano la dimensione del silenzio e la sensazione irreale e misteriosa del tempo che sembra fermarsi. Le grotte di Giulietta, sotto il suo castello, preziosa fonte di materia prima per le splendide opere di Andrea Palladio, custodiscono ancora un inestimabile tesoro, il “tesoro di Giulietta”. Un nettare d’uva che abbiamo voluto nascondere e proteggere fino a quando non sarà pronto per raccontarsi nella sua forma migliore. Liquida suadenza profumata, donata da un riposo di impareggiabile unicità in un contesto di fascino assoluto. Da qui la personalità inimitabile dei nostri spumanti metodo classico: un tesoro tutto da scoprire in un calice.

Le grotte della cantina, dette di Giulietta, hanno origine dall’estrazione della “pietra tenera” o “pietra di Vicenza”, un materiale da costruzione assai pregiato, utilizzato per opere architettoniche e di cui Andrea Palladio ne fu il massimo esponente del 16esimo secolo.
L’origine delle grotte è da porre in relazione alla costruzione dei castelli, eretti in era Romana, modificati in varie epoche cone scopi militari e di difesa Le prime notizie documentate della loro presenza sono del 1231. Negli scritti del tempo, a proposito del Ponte Pusterla di Vicenza, si afferma che “fu fabbricato in pietra, e la comunità di Montecchio Maggiore per certo delitto fu condannata di dare, e condurre tutte le pietre necessarie per detta fabbrica”.

Recuperate dopo un lungo abbandono sono adibite a Visite didattiche e a Cantina.
Le Grotte situate, sotto i Castelli di Giulietta e Romeo possiedono naturali condizioni climatiche di: temperatura (10-12 gradi costanti), umidità, luce, ventilazione, ottimali per la maturazione dei nostri spumanti, conferendo al prodotto caratteristiche qualitative di assoluta istintività e eccellenza, nei punti più sotterranei (25 metri sotto il livello del suolo) sono conservate le nostre cuvee originali, che maturano sui lieviti per oltre vent’anni.